Parte I: formattare i dischi
https://wikimho.com/it/q/unix/108537/verifica-se-un-disco-rigido-%C3%A8-crittografato-su-linux
Per cominciare, dobbiamo formattare i nostri 3 dischi, e la prima cosa utile da fare è utilizzare il comando fdisk (ovviamente con i privilegi di root, che su Ubuntu si ottengono con sudo), per ottenere la lista di tutti i dispositivi, e le relative partizioni:
fdisk -l
Come si vede da questo output, l’unico disco formattato è quello identificato con /dev/sda, da 10.7 GB. Ed in effetti, è proprio su questo disco che ho installato Ubuntu. Tutti gli altri dischi (da /dev/sdb, fino a /dev/sdf), invece, non sono formattati, e di conseguenza non contengono alcuna tabella delle partizioni.
Il prossimo passo, quindi, è creare almeno una partizione per ognuno dei 5 dischi da formattare. Ancora una volta, utilizziamo fdisk:
sudo fdisk /dev/sdb
A questo punto, dovremo interagire con fdisk. Per prima cosa, digitiamo la lettera n per creare una nuova partizione. Ci verrà chiesto che tipo di partizione vogliamo creare (extended o primary). Nel nostro caso, digitiamo p per una partizione primaria, e premiamo Invio. Inseriamo, quindi, il numero della partizione (che sarà 1), e confermiamo con Invio i cilindri di partenza e di fine (utilizziamo i valori predefiniti), per creare un disco con un’unica partizione da circa 8 GB (cioè, della massima dimensione possibile). Per creare la partizione, a questo punto, non resta che premere la lettera w (che sta per “write”), ed il gioco è fatto. Ripetendo questi comandi anche per gli altri dispositivi, avremo finalmente formattato tutti gli hard disk, e potremo procedere con la configurazione del RAID.
Parte II: installare madmn
Per potere configurare il RAID, abbiamo bisogno di un tool per Linux chiamato mdadm (acronimo che sta per Multiple Device Administrator). Se utilizziamo Ubuntu, come nel mio caso, lo troviamo già nei repository, e possiamo installarlo tramite apt con il seguente comando:
sudo apt-get install mdadmn
Nella maggior parte delle principali distribuzioni, questa utility è presente nei repository software ufficiali, ed è quindi abbastanza semplice ottenerla. Se così non è, possiamo sempre fare riferimento al sito dell’autore di questo software, Neil Brown (che, tra le altre cose, è uno degli sviluppatori di SUSE), che mantiene una pagina dotata di link al repository Git di mdadm, nonché l’opportuna documentazione.
Non ci resta, finalmente, che utilizzare questo tool.
Parte III: creare il RAID 5
Supponiamo, a titolo di esempio, di volere sfruttare i nostri 3 hard disk per configurare un RAID 5 sfruttando i 3 dischi. In questo modo avremo un disco di capacità pari a:
RAID5 = min(8, 8, 8) × (3 – 1) = 16 GB
Con mdadmn, tutto ciò può essere fatto con un comando.
Con l’opzione create di mdadm, abbiamo specificato che vogliamo creare un RAID, che sarà identificato da /dev/md0; inoltre, l’opzione level ci consente di specificare il livello di RAID (in questo primo caso, RAID 5). Infine, abbiamo specificato quante partizioni vogliamo utilizzare (raid-devices=2) e quali sono (/dev/sdb1, /dev/sdc1 e /dev/sdd1).
mdadm --create --verbose /dev/md0 --level=raid5 --raid-devices=3 /dev/sdb1 /dev/sdc1 /dev/sdd1
A questo punto, dovremo formattare il RAID, e possiamo farlo con il comando seguente:
sudo mkfs.ext3 /dev/md0
Per verificare che tutto sia andato a buon fine, verifichiamo che anche fdisk si sia accorto dei nuovi RAID:
sudo fdisk -l /dev/md0
A questo punto, se vogliamo provare a scrivere qualcosa su uno dei due sistemi RAID di cui sopra, basterà semplicemente montarli su una qualsiasi directory ed utilizzarli:
Creiamo una directory per ogni RAID:
mkdir /home/vito/RAID5
Montiamo i due RAID nelle rispettive cartelle
sudo mount /dev/md1 /home/vito/RAID5
Già che ci siamo, prendiamo possesso di queste directory...
chown vito /home/vito/RAID5
...in modo da potervi accedere senza i privilegi di root
E il gioco è fatto! Abbiamo creato due directory, ognuna delle quali punta ad un diverso sistema RAID. Possiamo accedervi anche dal desktop di Unity, ed utilizzarle per tutti gli scopi che riteniamo utili.
Altre informazioni di configurazione utili
Come abbiamo già accennato, è possibile associare i dischi RAID ad una directory con il comando mount. E’ anche possibile rendere questa operazione automatica, in modo che essa venga eseguita durante la fase di avvio del sistema. Per farlo, dobbiamo innanzitutto procurarci gli UUID relativi ai dispositivi RAID, con il comando blkid:
vito@vito-VirtualBox:~$ sudo blkid /dev/md*
/dev/md0: UUID="dcd83bc4-5edc-453f-9a54-f3fda4323509" TYPE="ext3"
A questo punto, possiamo utilizzare l’output del comando precedente all’interno del file /etc/fstab, che contiene le informazioni relative ai dispositivi che vengono montati automaticamente all’avvio. Dopo averlo aperto con qualsiasi editor di testo (ed i privilegi di root), aggiungiamo in coda ad esso le righe seguenti:
UUID=dcd83bc4-5edc-453f-9a54-f3fda4323509 /home/vito/RAID5 ext3 defaults 0 0
A questo punto, anche dopo il riavvio, potremo accedere automaticamente al contenuto dei due RAID direttamente dalle directory che avevamo precedentemente
Raid su linux guida alla configurazione
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